DOLORE PERSISTENTE E FIBROMIALGIA

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Una condizione diffusissima
in tutto il mondo


Il dolore persistente (impropriamente definito come cronico) rappresenta una condizione diffusissima in tutto il mondo, colpendo circa 100 milioni di persone nei soli USA. Questo tipo di condizione va ben oltre i normali fenomeni biologici che normalmente impattano la nostra salute, ma è correlato in un circolo vizioso complesso anche ad elementi cognitivi ed emotivi, richiedendo quindi un approccio bio-psico-sociale per la sua comprensione e il suo trattamento.

Quando il dolore persistente presenti prevalenti condizioni nocicettivo/infiammatorie o neuropatiche, tende ad essere ben compreso dai Pazienti e dai Medici. Più difficile e complesso da comprendere, invece, quando l’origine prevalente risieda a livello del Sistema Neuro-Immuno-Endocrino.

La fibromialgia, un disturbo relativamente comune da dolore persistente diffuso (associato a insonnia, depressione e astenia), che può colpire anche bambini e adolescenti ma normalmente più frequente nelle donne adulte, è considerata il prototipo della sindrome da dolore cronico centrale. L’utilizzo del termine centrale non significa che lo stimolo periferico non contribuisca al dolore, piuttosto che il soggetto produca molto più dolore di quanto sarebbe lecito aspettarsi dall’intensità di quello stimolo. A differenza del dolore nocicettivo e neuropatico, associabili a lesioni identificabili di un tessuto connettivale o nervoso, il dolore nella fibromialgia può risultare da squilibri neurochimici nel Sistema Nervoso Centrale, che portano ad un aumento della percezione del dolore. Quindi ad iperalgesia – aumento dell’intensità del dolore da uno stimolo che comunque provocherebbe dolore – o ad allodinia – dolore provocato da stimoli che non normalmente non provocano dolore. Spesso, nella fibromialgia si va oltre, diventando impossibile trovare l’evento che scatena il dolore, come se questo avesse ‘una vita propria’.

I fattori legati al SNC coinvolgono parecchi meccanismi, non tutti noti, fra cui la sensibilizzazione centrale e la riduzione del meccanismo di inibizione discendente, che peraltro si incontrano in altre condizioni di dolore cronico, quali: sindrome del colon irritabile, sindrome uretrale femminile o vescica iperattiva, la sindrome ATM, la sindrome miofasciale, sindrome da fatica cronica e persino la comune artrosi.

Indipendentemente dalla patogenesi, la diagnosi di fibromialgia si basa sui sintomi, che oltre alla presenza di dolore diffuso a intensità elevata, includono la fatica, il sonno disturbato, e disturbi cognitivi e depressione.

La Fisioterapia, e in particolare la Terapia dell’Esercizio, si è dimostrata un utile alleato, assieme a terapia medica, cognitivo-comportamentale, meditazione etc…nel controllo della sintomatologia dei dolori persistenti e della fibromialgia.


I sintomi più frequenti


DOLORI DIFFUSI, ECCESSIVI IN RAPPORTO ALLO STIMOLO, O PRESENTI SENZA ALCUNO STIMOLO


FATICA E ASTENIA


DISTURBI DEL SONNO


DEPRESSIONE


DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE


Possibili cause dei disturbi dell’equilibrio


DISFUNZIONI NEUROCHIMICHE A LIVELLO DI SISTEMA NERVOSO CENTRALE, IMMUNITARIO ED ENDOCRINO


SOVENTE, MA NON NECESSARIAMENTE, SI RICONOSCE ALL’INIZIO DELLA STORIA UN TRAUMA FISICO CON FORTI COMPONENTI EMOZIONALI



Trattamento per dolore
persistente e fibromialgia

Dipendono dalla condizione alla base del problema, oltre che dai sintomi le condizioni preesistenti (età,
livello di attività fisica…) e dai propri obiettivi personali.

Il tuo medico può aiutarti a determinare quali siano le migliori opzioni di trattamento, fisioterapia inclusa.

Siamo a tua disposizione per una valutazione della situazione e per consigliarti eventualmente lo Specialista più appropriato.


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Cosa possiamo fare per te



Manipolazione miofasciale dei tender point


Terapia di rilasciamento posizionale


Esercizio terapeutico per il dolore