Gli adduttori sono muscoli cruciali per stabilità e movimento, soprattutto negli sport. Se trascurati, i loro infortuni possono compromettere seriamente la performance atletica.
Scopri come recuperare dalle lesioni agli adduttori.
Cosa sono gli adduttori e perché sono così importanti?
- Gli adduttori, situati nella parte mediale della coscia, sono essenziali per movimenti come l’adduzione dell’anca e il mantenimento della stabilità del bacino.
- Partecipano a molteplici attività sportive che richiedono cambi di direzione rapidi, sprint e movimenti esplosivi.
- Il loro ruolo è cruciale nell’assorbire e trasferire forze durante movimenti complessi, come nel calcio e nell’hockey.

Chi è a maggior rischio di lesioni agli adduttori?
Tutti gli sportivi che fanno cambi rapidi di direzione sono a rischio, ma i calciatori e i giocatori di hockey sono i più colpiti dalle lesioni agli adduttori, con un’incidenza stagionale del dolore all’inguine tra il 20% e il 60%. Le recidive sono frequenti (15–30%)
Anatomia e funzione degli adduttori: cosa devi sapere
Gli adduttori sono suddivisi in diverse fibre muscolari con funzioni specifiche:
- Adduttore Lungo: flessione dell’anca durante lo sprint. Si fonde con i muscoli addominali come il retto e l’obliquo dando supporto alla stabilità del bacino.
- Grande Adduttore: estensione dell’anca nelle accelerazioni
- Gracile: flette e intraruota la coscia
- Adduttore Breve: flette e intraruota lievemente
- Pettineo: flette e ruota esternamente la coscia

Come si verificano le lesioni agli adduttori? il meccanismo dietro il dolore
Le lesioni agli adduttori sono spesso causate da un allungamento eccessivo del muscolo durante movimenti ad alta velocità, come nel calcio. Questo provoca tensioni significative nella giunzione miotendinea (dove il muscolo si inserisce nel tendine), causando stiramenti o rotture parziali.
Lesioni acute vs dolore cronico/ lesioni croniche: che differenza c’è?
- Lesione Acuta: Include stiramenti o rotture parziali a livello della giunzione miotendinea.
- Dolore cronico / lesione cronica come l’entesopatia o l’apofisite pubica (molto frequente nei giovani atleti), si sviluppa lentamente e richiede un recupero più lungo (fino a 9 mesi).
Tempo di recupero: quanto ci vuole per tornare in campo?
La maggior parte delle lesioni all’adduttore lungo (90%) si risolva entro le 3 settimane.
Ci sono anche casi più complessi. I tempi consigliati sono i migliori per far tornare l’atleta ai livelli pre-infortunio minimizzando rischio di recidiva.
- Lesioni Acute: negli adulti con rotture o avulsioni parziali il tessuto impiega di 10-12 settimane per rimarginarsi; quindi, un ritorno allo sport avviene dopo 2-3 mesi.
- Lesioni croniche /dolore cronico: il Dolore persistente in assenza di lesioni o avulsioni: Possono richiedere da 3 a 4 mesi di recupero. Se è presente apofisiti o entesopatia possono occorrere 6-9 mesi.
Come valutare una lesione agli adduttori? 4 passi fondamentali
1.Anamnesi dettagliata: raccogli informazioni sul meccanismo della lesione.
2.Ispezione visiva: Cerca ematomi o gonfiori nella zona dell’inguine.
3.Test di provocazione: Verifica la presenza di dolore con contrazioni muscolari contro resistenza, test di allungamento e palpazione.
- Diagnostica per immagini: Se necessario, si ricorre a ecografie o risonanze magnetiche per confermare la diagnosi.
Fattori di rischio: perché alcuni atleti sono più vulnerabili?
Diversi fattori contribuiscono al rischio di lesioni agli adduttori:
- Sesso: Gli uomini sono più a rischio.
- Età: Gli atleti più giovani o più anziani sono più suscettibili.
- Infortuni Precedenti: Lesioni passate aumentano il rischio di recidive.
- Debolezza Muscolare: Sia nell’adduzione che nell’abduzione dell’anca.
- Carico di Allenamento: Periodi di bassa attività seguiti da aumenti improvvisi nel volume di allenamento possono causare lesioni.
Quando è l’anca a tradire gli adduttori
- Quando l’anca è compromessa da artrosi, aumenta lo stress sugli adduttori, con un conseguente maggior rischio di lesioni e infiammazioni inserzionali.
- Una delle condizioni più comuni alla base di questo meccanismo è il conflitto femoro-acetabolare (FAI), considerato una delle principali cause di dolore inguinale negli uomini sportivi.
- L’attività fisica intensa durante l’adolescenza, inoltre, è spesso associata a una maggiore incidenza di deformità all’anca di tipo CAM, che altera la biomeccanica dell’anca e porta a un sovraccarico degli adduttori.
Fasi Riabilitative: la forza non basta! Approccio completo al recupero
Fase Acuta/Subacuta: Durante questa fase iniziale, l’obiettivo principale è
- la protezione e il recupero del tessuto lesionato.
- ridurre il dolore, infiammazione ed edema.
- riattivazione muscolare delicata per rivascolarizzare i tessuti senza stressarli.
- rinforzo muscolare per una buona stabilità del bacino.

Fase di Condizionamento: prevede
- carico progressivo sugli adduttori per stimolare la riparazione.
- carichi leggeri o moderati attraverso movimenti sia statici che dinamici.
- evitare compensazioni e correggere schemi motori inadeguati
- promuovere la stabilizzazione anca-bacino
Fase Specifica per lo Sport: Si introducono esercizi più dinamici per ripristinare
- forza
- resistenza
- controllo neuromuscolare
- movimenti specifici per lo sport dell’atleta, come esercizi pliometrici e della coordinazione, essenziali per migliorare la stabilità muscolare durante le azioni atletiche.
Fase di Ritorno allo Sport: Graduale reintroduzione all’attività sportiva, incentrata su esercizi ad alta intensità come
- Decelerazioni
- Cambi di direzione
Quando è sicuro tornare a fare sport? Le linee guida per il rientro
- La forza muscolare dell’adduttore è pari all’80% rispetto al lato non infortunato.
- Il controllo delle contrazioni eccentriche è buono.
- Non ci sono dolori durante le prestazioni funzionali.
- È possibile gestire i cambi di direzione con velocità senza alcun problema.
Conclusioni:
Le lesioni agli adduttori non devono essere sottovalutate, specialmente per gli atleti che praticano sport ad alta intensità. Ricorda, ascoltare il corpo e seguire un programma di riabilitazione mirato è essenziale per tornare in campo in piena forma e in sicurezza!
Scritto da Fanfoni Sabrina